L’ANOMALIA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA NELLE AREE PUBBLICHE COME IL CIMITERO..

di Pasquale Molinari..

Ci sono luoghi pubblici che dovrebbero fungere da modello di sviluppo in tema di sostenibilità ambientale, burocrazia e risorse ma in realtà sono fermi a 10 anni fa, quando la Raccolta Differenziata “porta a porta” ha letteralmente rivoluzionato il nostro paese..

In questi giorni di ricorrenze religiose ma anche civili, in cui la tradizione vuole che si visitino i cimiteri, abbiamo invitato i cittadini ospiti dei nostri cari defunti, a riporre i mazzi di fiori veri, i fiori recisi e secchi, le piante ornamentali, fogliame e scarti verdi negli appositi e noti  contenitori marroni (frazione organica), piuttosto che nei contenitori della raccolta indifferenziata, seppur presenti in abbondanza, o nei rari contenitori di carta, plastica o addirittura vetro (??), come abitualmente avviene da anni sotto gli occhi di tutti, politici inclusi. Perché?

Si tratta di un piccolo comportamento virtuoso che concilia il rispetto della memoria con il rispetto dei luoghi, della comunità e il rispetto per il futuro dell’ambiente: tutti elementi interconnessi.

È pur vero che all’interno del nostro camposanto, tali contenitori vanno ricercati perché, ancora oggi, risultano dislocati senza seguire precise linee guida utili a razionalizzare e facilitare la raccolta differenziata: in un punto ci sono solo contenitori di indifferenziato, in un altro solo contenitori di umido o addirittura solo vetro che, a nostro avviso, non dovrebbe essere previsto in questa area pubblica, e così via. E ne, tanto meno, risulta presente una mappatura/segnalazione sulle postazioni di conferimento o ancora indicazioni/immagini per guidare e facilitare gli utenti nel corretto conferimento dei materiali che è possibile introdurre/gettare nei relativi contenitori (tipo vasi di plastica, involucri che incartano i fiori, lumini, fiori secchi..)


E così, la nostra campagna di pulizia e monitoraggio ha evidenziato un paradosso già ben evidente: mentre i cittadini, dal lontano 2013, rispettano il regolamento per la raccolta differenziata domestica, separando i rifiuti e avendo in casa tutti i contenitori per le varie tipologie di rifiuto (carta, vetro, umido, plastica, indifferenziato), nelle aree pubbliche come il cimitero (e non solo) non si fa alcuna Raccolta Differenziata complice, a nostro avviso, l’assenza di un servizio adeguato (al pari di quello domestico) ovvero dotato di postazioni costituite da isole ecologiche con relativi bidoni carrellati “affiancati” e cartelli informativi per il conferimento di carta, plastica, umido e indifferenziato.  

Eppure c’è un chiaro Regolamento di Igiene Urbana e Gestione del Centro Comunale di Raccolta Rifiuti approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 5 del 22.02.2022 che, a pagina 58, cita testualmente:

“Viene attivata la Raccolta Differenziata dei rifiuti verdi originati nelle aree cimiteriali e di eventuali altri rifiuti (imballaggi plastici, ecc.), con il posizionamento di appositi contenitori, recanti le istruzioni per gli utenti”


Oltre ad una Ordinanza Sindacale n. 8 del 18.03.2022 che nel disciplinare il conferimento dei rifiuti all’interno del Cimitero Comunale, a pagina 5, cita testualmente:

All’interno del Cimitero Comunale di via Adelfia, si devono utilizzare gli appositi contenitori dislocati rispettando le stesse disposizioni previste per la raccolta differenziata urbana e in particolare:

  • nei contenitori marroni per rifiuti organici devono esclusivamente conferirsi fiori secchi e sfalci vegetali;

  • nei contenitori grigi per rifiuti indifferenziati devono conferirsi lumini votivi, ceri, fiori finti, spugne, nastri;

  • nei contenitori gialli per rifiuti di imballaggi in plastica e lattine devono conferirsi cellophane, vasi per piante senza terra, carta argentata”.

Per questo, come Legambiente, invitiamo l’Amministrazione Comunale ad intervenire e verificare oltre che gli obiettivi quantitativi anche i parametri di qualità del servizio di gestione rifiuti offerto in tale spazio pubblico, al fine di colmare un evidente gap. 

Attività di controllo e sorveglianza, prevista dallo stesso regolamento di igiene urbana, da estendere, altresì, a tutti gli edifici pubblici locali.

A riguardo, stiamo chiedendo all’Ufficio Ambiente Comunale, di contabilizzare la tipologia di rifiuti e relative quantità prodotte nel mese scorso (ottobre 2023) all’interno del Cimitero ma anche in altri luoghi pubblici come Scuole e Palazzo Municipale oltre a chiedere i dati relativi alle attività di pulizia (Puliamo Questo e l’Altro Mondo) effettuate nell’area pubblica subito adiacente al Cimitero, dove sono ancora presenti parte dei cumuli di rifiuti, già segnalati nella mattinata del 1 novembre scorso all’assessore all’Ambiente e Gestore Rifiuti, tra cui manufatti contenenti presumibilmente amianto, scarti edili e residui di potatura presumibilmente derivanti dalla manutenzione del verde che potrebbero generare roghi tossici di rifiuti. 

Per questo, in assenza di bonifica, procederemo con una segnalazione, anche alla Procura di Bari. Senza dimenticare che siamo in attesa di risposta e relativa verifica/bonifica alla nostra segnalazione protocollata con n. 17588 del 4.10.2023 riferita all’iniziativa Puliamo il Mondo.

Inoltre, come Legambiente, suggeriamo all’Amministrazione Comunale di attivare all’interno della futura Consulta Ambientale, un tavolo di coordinamento per sperimentare all’interno del Cimitero un regolamento per il decoro con, ad esempio, norme di comportamento e materiali ammessi, per stimolare la prevenzione coinvolgendo associazioni e fiorai, oltre ad un semplicissimo progetto di compostaggio: tipo Fior di Compost, al fine di sviluppare l’economia circolare della nostra città, stimolare la coscienza ambientale di chi frequenta il cimitero e ottenere allo stesso tempo ottimi ritorni economici e ambientali per la comunità riducendo il volume di rifiuti indifferenziati derivanti dal Cimitero ma anche dai noti abbandoni in ambito urbano e non.







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