QUARTA ESCURSIONE LEGAMBIENTE: UN QUADRO DI ORCHIDEE SPONTANEE MURGIANE A RISCHIO DI SPARIZIONE

di Pasquale Molinari..


Il percorso sulle “orchidee spontanee murgiane” resta per noi di Legambiente il più bello di tutti: 6 km di pura bellezza, dove tra le tante diverse e colorate fioriture spiccano i tocchi di lilla delle “orchidee murgiane” che, corteggiate da farfalle e altri insetti impollinatori, creano un'opera d’arte per gli occhi. 

Un paesaggio meraviglioso, suggestivo e inaspettato che sembra trasportarci in un altro territorio, distante mille chilometri da Cassano, ma in realtà siamo a soli 500 metri dal paese (Serre Laudati). A donare ulteriore fascinoso a queste praterie “meno turistiche” c’è poi il “lino delle fate” (stipa austroitalica) che colora di argento la collina. Si tratta di una specie botanica di interesse conservazionistico identificativa delle nostre murge. Secondo un'antica leggenda le creature magiche (fate) raccoglievano e utilizzavano il lino per rendere luminosi i loro vestiti che la notte trasformavano in una danza di lucciole. 









Peccato che nessuno dell’Amministrazione Comunale abbia colto il nostro invito a venire a vedere quella che per Legambiente, dal lontano 2014, è la “Cassano, Orchidea delle Murge” che potrebbe richiamare turisti, esperti, ricercatori..; mettere in rete cittadini, associazioni, commercianti tra ristoranti, agriturismi, strutture ricettive.. oltre a far abitare aree attrezzate e sentieri lungo questi percorsi di biodiversità fatti di piante, animali e storie tutte cassanesi.

Come? 

Prendendo ad esempio i paesi nordeuropei e sfruttando i tanti progetti promossi dall'Unione Europea per salvare questi habitat ad alto rischio di estinzione a causa della pressione antropica del paesaggio ma allo stesso tempo migliorare la qualità di vita cittadina e sviluppare un'economia, dinamica e consapevole, basata su sistemi smart, sostenibili e inclusivi partendo da:

  • un censimento e monitoraggio delle specie presenti a due passi dal paese 

  • il ripristino e gestione conservativa delle tipiche praterie spontanee (dei veri e propri vivai naturali, didattici e turistici) con cartelli informativi con foto e nome delle piante selvatiche tra cui le “orchidee murgiane”

  • accordi di custodia 

  • ripopolazione della biodiversità urbana (la stessa che vediamo a bordo strada resistere ad asfalto e cemento) attraverso l’identificazione e creazione di siti dedicati ai prati fioriti spontanei (ad esempio sulle rotonde, cortili scolastici e altri spazi pubblici) in grado di accogliere e stupire i turisti nel modo più naturale possibile (con bassi costi di manutenzione) e allo stesso tempo aumentare la consapevolezza cittadina sull’importanza visiva ed ecologica delle piante riconoscibili grazie ad una segnaletica informativa con foto e nomi, 

  • istituzione di giardinieri comunali a tutela della biodiversità urbana e buone pratiche per la gestione del verde urbano perché non basta tagliare l’erba in maniera indiscriminata nei punti più centrali (un esempio potrebbe la città di Francoforte)

  • diffusione interattiva di pacchetti turistici con percorsi urbani e rurali sulle eccellenze floreali, tra cui le “orchidee murgiane”, in grado di miscelarsi alle eccellenze enogastronomiche, alla cultura, alle tradizioni, alle antiche leggende e alle feste di paese (es. Festa delle “Orchidee e Farfalle Murgiane”) per meravigliare ancora una volta i turisti, a partire dai camminatori della Via Peuceta, ma soprattutto per farli fermare e rilassarsi più di un giorno in un’oasi chiamata “Cassano, Orchidea delle Murge”. 

Ora riprendendo la funzione di escursione intesa come monitoraggio attivo e presidio del territorio, come Legambiente riteniamo che per promuovere tracciati e itinerari turistico culturali è necessario un costante e minuzioso lavoro di censimento, verifica, manutenzione e pulizia dei sentieri, tratturi, percorsi (piani locali di valorizzazione) da eseguire a intervalli regolari al pari di un monumento in quanto una risorsa storica, economica e sociale del territorio. 

Come Legambiente ricordiamo che le orchidee spontanee appartengono alla categoria delle specie protette, vale a dire quelle piante di cui è vietato non solo raccogliere  i fiori, ma anche le capsule contenenti i semi al termine della fioritura e i bulbi sotterranei perché sono geofite, cioè piante perenni con un apparato radicale che resiste alla stagione avversa e riprende a produrre fiori al ripristino delle condizioni favorevoli.



Commenti

Post popolari in questo blog

ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO: ESCURSIONI LEGAMBIENTE 2023

Per fare un bosco comunale ci vuole..

PULIAMO QUESTO E L’ALTRO MONDO - CIMITERO COMUNALE- MERCOLEDÌ 1 NOVEMBRE