ESCURSIONI LEGAMBIENTE 2023 COME MONITORAGGIO..

di Pasquale Molinari


Crediamo nelle escursioni perché mantengono percorribili i sentieri lenti che, dalla nostra Cassano, ci permettono di attraversare il nostro grande Parco e la nostra misteriosa Murgia.

Perché per noi di Legambiente i sentieri rappresentano un modello naturale per valorizzare il patrimonio culturale e la conoscenza del territorio ma, soprattutto, rappresentano uno strumento di tutela attivo e di presidio del territorio stesso.

Per questo abbiamo richiesto e ottenuto il patrocinio morale (gratuito) dell’Ente Parco Nazionale Alta Murgia e della Legambiente Puglia, che ringraziamo.

Patrocinio richiesto, anche, al nostro Comune di Cassano delle Murge (giusta nota prot. 2946 del 13.02.2023) e in fase di deliberazione. 

A riguardo dell’attività di escursione/monitoraggio, nell’osservare il letto asciutto del Torrente Badessa ci sono sorti alcuni interrogativi sullo stato/uso dello stesso, che hanno turbato la nostra escursione anche alla luce dei dati sul rischio climatico dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente: da gennaio a settembre 2022 (senza considerare l’autunno) nella Penisola si sono registrati 62 alluvioni inclusi allagamenti da piogge intense che hanno provocato danni. 









Domande che ci hanno riportato al tragico alluvione della notte tra il 22 e 23 ottobre del 2005 che ha coinvolto principalmente il ramo Badessa, considerato il più FITTO e PERICOLOSO, come insegna, o meglio avrebbe dovuto insegnare la storia (da Alfieri a Melchiorre) che lo vede protagonista di eventi di questa intensità che hanno portato, dopo l’alluvione del 1926, all’attuale Foresta di Mercadante come opera per la difesa idrogeologica del territorio.

Per questo invitiamo l’Amministrazione Comunale a mettere in campo politiche territoriali di prevenzione e quindi, a far verificare:

♻️ se l’attuale assetto idraulico del Torrente Badessa risulti, in più tratti, più o meno compromesso rispetto al passato
♻️ se lungo i deflussi naturali del Torrente Badessa, vi siano elementi antropici come l’utilizzazione agricola di terreni (vigneti, uliveti..) che possano amplificare gli effetti (velocità e forza erosiva) di eventi estremi con un conseguente aumento della portata dello stesso. Senza considerare strade e ferrovie che già lo attraversano‼️
♻️ se vi siano elementi di discontinuità idraulica a cui, probabilmente, la natura ha risposto con la ricostituzione di una zona umida che, ora più che mai, andrebbe tutelata e gestita come opportunità circolare di adattamento ai cambiamenti climatici per favorire multipli obiettivi: 
💧aumento della biodiversità locale
💧area di laminazione delle piene 
💧o ancora fitodepurazione e riuso irriguo delle acque reflue in campo agricolo o per aree destinate a verde (forestazione urbana) sul modello di altri impianti al fine di riservare le risorse idriche da destinare all’uso civile.




Altre segnalazioni riguardano gli ormai noti rifiuti (ingombranti e inerti) e lastre di amianto in un enorme scheletro di cemento le cui coordinate google maps saranno indicate nella relativa PEC.




Con la crisi climatica non si scherza‼️




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