Giornata della Terra: servono politiche per il clima. Legambiente propone una nuova Piazza Merloni ecosostenibile e socievole

di Pasquale Molinari..


Il 22 aprile è la Giornata mondiale della Terra

Un appuntamento che arriva giusto un mese prima della Giornata mondiale della Biodiversità e un mese preciso dopo la Giornata mondiale dell’Acqua, risorse sempre più scarse, inquinate, sfruttate, mal gestite.. e allora c’è poco da festeggiare: secondo i calcoli del Global Footprint Network, il 15 maggio il nostro Paese avrà già consumato tutte le risorse naturali del 2023 e sarà in debito per il resto dell'anno. Quindi tra meno di un mese ci sarà il cosiddetto Overshoot Day d’Italia.  Stime che pongono anche il nostro piccolo Comune di fronte ad un’inevitabile necessità: quella di adattarsi, reinventarsi e agire. Come?

Attraverso un percorso partecipato e condiviso (non ci stancheremo mai di chiederlo), che deve coinvolgere tutti, a partire dalla politica locale (senza bandiere), cittadini, associazioni, imprese ed esperti di settore all’interno di un grande contenitore di riflessioni, idee, proposte, progettualità, sperimentazioni urbane, politiche per il clima: la cosiddetta Consulta/Osservatorio Ambientale permanente (la nostra ultima richiesta in tal senso risale all’agosto scorso) con l’obiettivo ultimo di contribuire a comprendere la dimensione di questa sfida e accelerare verso un cambiamento che possa far diventare Cassano un laboratorio di innovazione ambientale e sociale.

Tra siccità e rovesci abbondanti e violenti, sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici, le vie del nostro paese fanno fatica ad assorbire l’acqua piovana a causa di un suolo “ancora” troppo impermeabilizzato (tra asfalto e cemento) che non fa altro che aumentare il ruscellamento superficiale con i quotidiani problemi alla viabilità, allagamenti e pressione sul sistema di depurazione delle acque.

A riguardo, come Legambiente chiediamo alla politica locale se i recenti progetti di rigenerazione che hanno riguardato la Zona Sacro Cuore (Parco Giochi) e Piazza Galileo Galilei hanno affrontato e ridotto questo problema di permeabilità del suolo? E ancora, se ritengono utile lo strumento delle Consulte come stimolo e partecipazione di cittadini, associazioni, esperti alla vita politica e amministrativa del territorio?

Eppure è evidente che bisogna iniziare a gestire diversamente le acque meteoriche al fine di controllare il loro deflusso urbano, che non dipende soltanto dall’intensità degli eventi piovosi ma, appunto, dal grado di permeabilità del suolo e dalle capacità della rete fognaria, per limitare i danni (allagamenti) e metterle a disposizione della vegetazione, della società e del ciclo dell’acqua. 

Un esempio innovativo per riuscirci è il concetto di città spugna.

E allora, in questo giorno di mobilitazione per la Terra, invitiamo l’attuale Amministrazione Comunale a mettere in campo azioni politiche coraggiose e lungimiranti per il Clima e per la Terra al fine di rendere concreta la transizione ecologica. 

Si può iniziare dal contributo di 300 mila euro della Regione Puglia per la messa in sicurezza del nostro territorio ed in particolare per il rifacimento di Piazza Merloni, una piazza estesa per circa 4300 mq, con l’obiettivo di renderla, una volta per tutte, pienamente fruibile e sicura ma, anche e soprattutto, più sostenibile e permeabile pur mantenendo la sua funzione sociale, economica, politica.

Per questo, come Legambiente vogliamo suggerire un’idea/proposta per Piazza Merloni che guarda concretamente verso il nostro futuro, specialmente in questo delicato momento storico, climatico, energetico ed economico in cui si avverte forte la necessità di risparmiare le nostre risorse, più che mai in esaurimento. 

Un’idea/proposta che nasce dalla volontà di creare uno spazio pubblico particolarmente attento al tema del risparmio idrico riferito alle acque meteoriche, che potrebbe presentare un grande valore sociale per Cassano oltre ad aprire alle citate sperimentazioni urbane, una piazza spugna, in grado di rispondere ad un duplice obiettivo:

  1. zone di socialità, svago e benessere ai turisti/residenti (con giardino dell’inclusione, orti urbani, campo da calcetto, tavoli da ping pong, panchine e più spazio per i bambini) 
  2. sistemi per gestire l’acqua piovana e ridurre i rischi di allagamenti (infrastrutture verdi e innovazioni)

Come? Eliminando il cemento a vantaggio di più area verde destinata al gioco (inclusivo) e pavimentazione ad alta capacità drenante per permettere al terreno di tornare a trattenere, rallentare e filtrare l’acqua piovana per destinarla ad altri usi e ristabilire così un equilibrio ormai fortemente alterato.

In tale ottica, considerata la naturale pendenza dell’intera piazza verso l’ingresso di via E. Toti, sarebbe utile prevedere un sistema di captazione dell’acqua piovana, con un serbatoio interrato esterno dotato di filtro, da riutilizzare per l’irrigazione del verde urbano.

Inoltre, visti i diversi locali presenti nella stessa piazza e probabilmente destinati ad ospitare la Caserma dei Carabinieri Forestali, sarebbe altrettanto utile prevedere un impianto di raccolta dell’acqua meteorica dei tetti esistenti,  da riutilizzare per l’alimentazione delle cassette di risciacquo dei WC. Infatti l’acqua raccolta attraverso le grondaie, convogliata e filtrata verso il serbatoio interrato, si presta molto bene a tale impiego perché priva di calcare e cloro. 

O ancora, altre soluzioni per gestire/ridurre le acque piovane di questo quartiere ma allo stesso tempo migliorare il benessere sociale, la qualità dell’aria, il microclima urbano (contro il fenomeno isola di calore), la biodiversità, l’estetica e il verde della piazza pur mantenendo i servizi ai cittadini e aggiungendo opportunità economiche per attività commerciali, potrebbero essere i tetti verdi (a bassa manutenzione con piante a crescita bassa e resistenti alla siccità e freddo) in quanto presentano un’elevata capacità di accumulo idrico e rallentano notevolmente il deflusso di acqua piovana. Questo sgrava il sistema di canalizzazione e si contrappone agli acquazzoni. Secondo una sperimentazione dell’ENEA i tetti verdi riescono ad assorbire oltre il 50% dell'acqua piovana.

Altre installazioni utili per il recupero e per molteplici riutilizzi delle acque meteoriche potrebbero essere dei serbatoi di design a forma di albero dotati di rubinetto per il prelievo dell’acqua piovana raccolta da installare in diversi punti della stessa piazza.

Oltre a poter sperimentare lungo i lati e nella piazza infrastrutture verdi di bioretenzione ovvero accumulo, trattamento e infiltrazione delle acque nel terreno, i cosiddetti sistemi urbani di drenaggio sostenibile (SUDS) attraverso aiuole e grandi alberature caducifoglie in grado di fare ombra in estate e lasciar passare il sole d’inverno con un altissimo potere ossigenante nonché notevolmente abbattenti le polveri sottili PM10 (mangiasmog). Infrastrutture verdi in grado di ridurre il rischio idraulico, aumentare la biodiversità, ricaricare la falda e rappresentare importanti elementi di arredo urbano.

Ma la piazza potrebbe anche ospitare una piccola zona umida ricostruita (laghetto) in cui poter ospitare un’isola di biodiversità urbana aperta alla ripopolazione di una vasta gamma di specie vegetali e animali (insetti impollinatori, uccelli..) anche a rischio di estinzione. 

Recentemente, infatti, un gruppo di ricercatori dell’Università di Berlino, ha accertato che le aree urbane periferiche, abbandonate e vicine a spazi cementati che causano un irradiamento del calore, possono costituire degli habitat ideali per animali e insetti. Non a caso, all’interno del territorio europeo, oltre 2800 dei siti che compongono la rete Natura 2000 sono presenti in oltre 800 città europee (alcune delle quali italiane tra cui Padova e Bologna). 

Uno dei primi spazi pubblici riqualificati dal punto di vista idrico e sociale è stata la piazza “Bellamyplein water plaza” di Rotterdam inaugurata a dicembre 2013.


Questa è la nostra idea di spazio pubblico “multifunzionale” verso cui si stanno muovendo molte città.

E Voi come immaginate la vostra piazza Merloni?



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